January 26, 2007

Antisionismo

Niente da aggiungere, niente da togliere a questo editoriale del Foglio di oggi:


Il modo più concreto per ricordare nella condanna i crimini incarnati in feroci sistemi politici e le tragedie del passato è denunciare le nuove forme presenti del male. Per questa ragione, le parole scelte per il Giorno della Memoria dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affondano la presa sul cuore della belva, che ruggisce da Teheran e dai mille rivoli del maremoto jihadista, ma s’accuccia anche nei retropensieri degli odiatori di sé occidentali.

Dice Napolitano che bisogna combattere “ogni rigurgito di antisemitismo. Anche quando esso si travesta da antisionismo”. L’affermazione ha il giusto sapore del disvelamento di un’ipocrisia. Perché, come ha ricordato il presidente, “antisionismo significa negazione della fonte ispiratrice dello stato ebraico” e delle “ragioni della nascita, ieri, e della sicurezza, oggi” dello stato d’Israele. Il primo passo di ogni sterminio è la negazione della casa e Israele è nato come, ed è, la casa degli ebrei.

“E che cos’è l’antisionismo? E’ negare al popolo ebraico un diritto fondamentale che rivendichiamo giustamente per la gente dell’Africa e accordiamo senza riserve alle altre nazioni del globo. E’ una discriminazione nei confronti degli ebrei per il fatto che sono ebrei, amico mio. In poche parole, è antisemitismo… Lascia che le mie parole echeggino nel profondo della tua anima: quando qualcuno attacca il sionismo, intende gli ebrei, puoi starne certo”. Lo diceva Martin Luther King, ha fatto bene a ricordarlo Napolitano.

6 comments:

  1. be', una cosa l'aggiungo io: quello di Napolitano va letto come un attacco a D'Alema

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  2. E se lo meriterebbe ..., ma non credo che Napolitano abbia voluto prendersi questa briga.

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  3. parole giuste, giustissime....
    dette però da una persona dal passato che NON E' per niente in linea con questo discorso....
    ciao

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  4. Non mi pronuncio sulla coerenza, perché non mi definirei un esperto di cose del vecchio Pci, anche se so che c'era comunista e comunista e che l'attuale presidente della Repubblica era, al tempo, quanto di meglio, da un punto di vista "riformista," potesse provenire da quella storia. E tanto potrebbe anche bastarmi.

    In ogni caso, meglio ascolare "parole giuste, giustissime" da qualcuno da cui (magari a torto) non te lo aspetti, che sorbirsi parole sbagliate, sbagliatissime, da chi (purtroppo) sai bennismo di potertele aspettare. Dico bene? Ciao

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