February 10, 2008

Ma ormai e' un coro ...

Oggi è un piacere leggere i commenti sulla grande stampa nazionale. Prima l’editoriale di Sergio Romano, poi quello dell'ottimo Luca Ricolfi su La Stampa. Naturalmente sulla stessa lunghezza d’onda di cui al post precedente. Prendete questo passaggio, e poi ditemi se non ho ragione:

[C]’è un punto sul quale, comunque vadano le cose, non possiamo non essere grati a Veltroni, quali che siano le nostre idee. La mossa di Veltroni (ma sarebbe più giusto dire: la mossa di Veltroni e Rutelli, che per primo ebbe il coraggio di parlare di «alleanze di nuovo conio»), ha mostrato qualcosa che fino a poche settimane fa nessuno voleva vedere, e cioè che la legge elettorale era un falso problema, per non dire un alibi della classe politica. Sì, avevamo e abbiamo una cattiva legge elettorale, ma il cuore del problema italiano non è la legge elettorale bensì l’immobilismo della sua classe politica. È bastato che un singolo uomo politico, investito della responsabilità di guidare il maggiore partito della sinistra, trovasse il coraggio di fare un gesto chiaro e forte, che tutto si è rimesso improvvisamente in movimento.

Viva l'Italia - 2

Uno dei tanti vantaggi di avere un blog? Poter raccontare (qualche volta) o commentare (più spesso) gli eventi prima dei vari columnists della carta stampata. Se poi un post dice un giorno prima le stesse cose—all’incirca—di un editoriale, nessuno ti può accusare di aver copiato. Anzi, semmai l’inverso, a voler essere pignoli … ;-)

Qualcosa di nuovo e interessante, però, avendo più tempo per riflettere, magari il famoso columnist riesce anche a scriverlo:

Attenzione, tuttavia. La semplificazione del quadro politico è importante e renderebbe l’Italia più simile alle maggiori democrazie europee, dove i due primi partiti, come ha ricordato Marcello Pera sulla Stampa qualche settimana fa, rappresentano insieme una percentuale che oscilla fra il 60 e il 70% dell’elettorato. Ma è soltanto metà dell’opera. Non basta eliminare l’ameba. Occorre anche riscrivere le regole invecchiate di una Costituzione che rende il Paese ingovernabile.
Se le due Camere hanno le stesse funzioni e il presidente del Consiglio non ha neppure il diritto di sbarazzarsi di un ministro indisciplinato e inefficiente, le elezioni non avranno mai un vincitore e l’Italia non avrà mai un governo. Abbiamo già constatato che le riforme fatte da una sola parte sono mediocri o non riescono a superare il passaggio del referendum confermativo. Veltroni e Berlusconi hanno ambedue interesse a far giocare il Paese con regole nuove e dovrebbero scriverle insieme.