May 30, 2007

Yalla Italia

Ci sono musulmani, italiani di seconda generazione, che scherzano e ridono di se stessi, dei costumi e consuetudini della loro gente, religione inclusa. Questo grazie a un’interessante iniziativa editoriale del settimanale Vita: un inserto mensile completamente autogestito da un gruppo di giovani musulmani milanesi, per lo più studenti universitari, figli di immigrati arabi. Il Giornale ne dà notizia oggi, qualche giorno dopo la conferenza stampa di presentazione. L’inserto si chiama «Yalla Italia» (Vai Italia). Sul sito di Vita si legge che i giovani autori


fanno capo all'esperienza di integrazione avviata negli scorsi anni nelle scuole di Milano dall'equipe del professor Paolo Branca, docente di letteratura araba all'Università Cattolica di Milano. Il primo numero sarà dedicato allo humour e alle vignette nel mondo musulmano.

Il gruppo originario è costituito da circa 200 persone, tra le quali è stata scelta una “squadra” di otto ragazzi con buona predisposizione alla scrittura e alla creatività. A sorpresa c'è una preminenza femminile.
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Coordinatore editoriale del progetto è Martino Pillitteri. Tutti i ragazzi, perfettamente bilingui o trilungui avevano espresso il desiderio di avere uno strumneto sul quale espriemere il loro punto di vista sull'intergrazione. Yalla Italia è quindi il luogo dove loro si raccontano, lanciano un dialogo ai loro coetanei e all'intera società in cui si trovanao a vivere.

Non mi sono ancora procurato il primo numero di Yalla Italia, in edicola da sabato scorso, ma mi ripropometto di rimediare al più presto. Luca Doninelli, sul Giornale, assicura che, a parte l'indubbia validità dell’idea in sé e per sé, la qualità del prodotto è eccellente.