February 3, 2007

Fuga dalla sinistra: Glucksmann

Che André Glucksmann abbia scelto Nicolas Sarkozy—ha scritto Renzo Foa su Il Giornale di venerdì 2 febbraio—non può essere una sorpresa per chi ha letto i libri e ascoltato i discorsi del famoso filosofo e saggista francese. Avendo letto qualcosa non posso che confermare. Tuttavia, onestamente, alzi la mano chi si aspettava di leggere su Le Monde del 29 gennaio (e sul Corriere, un giorno dopo, in italiano) un elogio così incondizionato per Sarko, e allo stesso tempo un J’accuse tanto impietoso nei confronti di quella “sinistra ufficiale” che “si crede moralmente infallibile e mentalmente intoccabile,” ma in fondo si è solo “addormentata sugli allori.” D’accordo, te lo aspetti, ma poi, quando le parole vengono messe una dietro all’altra, e il cerchio si chiude, ti fermi un attimo per capire se per caso c’è qualcosa di insolito dentro e fuori il tuo universo mentale e non ti sei inventato tu questa cosa strana …

Ma questo non è ancora tutto. Perché—incalza Renzo Foa—chi conosce il nostro philosophe sa che di tutta questa storia l’aspetto più rilevante non è il sostegno elettorale dato a un progetto politico che, a un certo punto, risulta essere quello più vicino alle proprie convinzioni, ma piuttosto


che c'è una cultura, un pezzo importante della cultura europea, che non può più riconoscersi nella sinistra e si sente politicamente rappresentata da un'innovazione che sta nell'area neo-liberale.

Ed ecco il punto: con "Pourquoi je choisis Nicolas Sarkozy,” un altro pezzo della sinistra pensante d’Europa se n’è andata per la sua strada. Stesso percorso, più o meno, di Christopher Hitchens, britannico anche se ormai americano d’adozione, che il suo endorsement l’ha fatto per George W. Bush.

Insomma, Glucksmann o Hitchens, il grido di dolore è lo stesso:


Dov'è finita la battaglia per le idee che tanto a lungo fu il suo privilegio? Dove si è smarrito lo stendardo della solidarietà inter­nazionale, un tempo orgoglio del socialismo francese?

Per i più curiosi rilancio un prezioso suggerimento di Andrea Mancia: sul sito della Fondazione Liberal vengono riproposti gli articoli più recenti che Glucksmann ha scritto per la rivista bimestrale della fondazione medesima.