September 28, 2006

Viva W. A. Mozart!

(Updated) Allora, che posso farci? Mi tocca riprendere—con tutte le mie inadeguatezze, ben inteso, e in maniera dilettantesca—le difese del Papa, manco fossi diventato un ultrà clericale, visto che da un po’ quasi non faccio altro. Ma non ho scelta, perché se ne sentono e se ne leggono di tutti i colori, e uno non può starsene zitto e buono e pensare a cose meno impegnative, soltanto un po’, dico, ché non si pretende di fare del blogging leggero (magari avessi quel talento!).

Le ultime notizie, quelle alle quali mi riferivo un attimo fa, sembrano venire da un altro mondo. Una è la recente decisione della Deutsche Oper di Berlino di annullare, onde non offendere la sensibilità dei musulmani, l'Idomeneo di Mozart, che segue di poco un paio di decisioni analoghe: quelle prese a Ginevra (sospensione del Maometto di Voltaire) e a Londra (censura del Tamerlano il Grande di Christopher Marlowe).

Un’altra, riferita da Magdi Allam in un articolo piuttosto preoccupato e indignato (in cui si commenta anche la cancellazione dell'Idomeneo), è quella delle dichiarazioni rilasciate martedì sera dal padre gesuita Thomas Michel, per molti anni capo dell'Ufficio per l'islam del Consiglio per il dialogo interreligioso del Vaticano, ma tuttora consulente del Vaticano e segretario del Dialogo interreligioso della Compagnia di Gesù e della Conferenza della Federazione dei vescovi dell'Asia. In pratica, sul sito www.islam-online.net, legato a filo doppio al ben noto islamista e predicatore d'odio Youssef Qaradawi, il gesuita ha risposto in diretta a qualche domanda facendo affermazioni di questo tipo:

«Noi cristiani dobbiamo delle scuse ai musulmani. Il Papa avrebbe potuto far riferimento alle crociate, volendo criticare la violenza ispirata dalla religione, senza offendere gli altri. [… ] Il Papa non si è scusato ma autogiustificato. Mi attendo delle scuse chiare, nette e dirette. […] Non credo che le dichiarazioni del Papa siano state sagge. Spero che non alimentino la violenza e che i musulmani accetteranno le sue scuse e lo perdoneranno. […] Credo che i media occidentali siano ingiustamente ossessionati dall'islam. Penso che tutti i fedeli delle religioni, compresi i cristiani, debbano essere riconoscenti ai musulmani per aver sollevato i temi di Dio e della fede nelle nostre società secolarizzate.»

Ovviamente, sul fatto che il Pontefice non si sia affatto scusato sono perfettamente d’accordo. Un discorso a parte meriterebbe l’accenno alle crociate, ma bisognerebbe scomodare qualche storico alla Franco Cardini e immergersi con un minimo di serietà e rigore in una vastissima e complicata, ancorché appassionante, materia. Per quanto riguarda la questione della «saggezza» o meno, è chiaro che qui siamo di fatto alla ribellione aperta. Ma questo tocca anche aspetti "disciplinari" di cui devono interessarsi coloro i quali si devono occupare “per contratto” di queste faccende, mentre a noi lettori spetta solo giudicare, per così dire, le implicazioni culturali e politiche delle parole. E nel dare del poco saggio a Benedetto XVI, di siffatte implicazioni se ne trovano a palate. Come nell’esprimere speranza nel «perdono» islamico. E come, non occorre neanche dirlo, nell’esprimere «gratitudine» a coloro che, come l’ottimo Youssef,

Predica[no] la sconfitta del cristianesimo e l'annientamento della civiltà occidentale, la distruzione di Israele e il castigo eterno agli ebrei, inneggia e legittima il terrorismo suicida palestinese e gli attentati contro gli occidentali in Iraq e Afghanistan.

Insomma, hanno fatto bene, in nome dell’islam e della lotta contro la secolarizzazione dell’Occidente, quelli che hanno buttato giù le torri gemelle, perché in questo modo indubbiamente molto persuasivo ci hanno fatto capire quanto siamo caduti in basso!

La conclusione di Magdi Allam è il consueto (ma sempre più giustificato) grido d’allarme. E la chiamata in causa della “reazione critica, se non ostile, di tanta stampa «autorevole» nei confronti del Papa:”

Se le mie posizioni dovessero coincidere con quelle di Bin Laden, dei Fratelli Musulmani e del regime nazi-islamico iraniano, capirei subito che ho sbagliato. Ma evidentemente c'è una parte di questo Occidente che preferisce infierire contro se stesso anziché difendere la propria civiltà minacciata dall'estremismo islamico. In Italia dovremo aspettare la messa al bando della Divina Commedia per svegliarci dal nostro torpore?

Stavolta, comunque, a dar man forte al solito Magdi—che Allah lo protegga e lo benedica oggi, domani e sempre!—ci ha pensato Il Riformista, che ha pubblicato una riflessione di Mario Ricciardi che arriva a conclusioni non meno allarmate di quelle di Allam. Ecco cosa ha scritto a proposito della cancellazione dal programma della Deutsche Oper dell’Idomeneo:

In gioco è un principio che difende chiunque, anche le menti confuse. La libertà di espressione non è minacciata solo dalle intemperanze dei fanatici, ma anche dalla codardia di alcuni politici. Non c'è, infatti, altro modo di descrivere l'atteggiamento di chi vorrebbe farci credere che l'antilope, astenendosi dall'infastidire il leone, riesca a convincerlo a non mangiarla. Non intendo sottovalutare la serietà dell'allarme per la possibilità di manifestazioni violente o di qualcosa di peggio. Tuttavia, non credo che rinunciare a dire o a fare qualcosa che potenzialmente potrebbe offendere unislamico sia la soluzione. Perchè, allora, non bruciare i libri che contengono espressioni ingiuriose, o anche solo moderatamente critiche, nei confronti di questa religione? O distruggere le opere d'arte, ce ne sono anche nel nostro paese, che rappresentano il profeta Maometto in modi poco lusinghieri? Se la risposta all'intolleranza è rimuovere, cancellare, chiudere, censurare; a che punto siamo disposti ad arrivare? In Germania, come in ogni altro paese europeo, chi desideri criticare un'opera
d'arte può farlo. Nessuno impedirebbe a un islamico che volesse spiegare perché ritiene offensiva la rappresentazione del profeta proposta nell'allestimento dell'Idomeneo di far sentire la propria voce. Si chiama libertà di opinione. Ma se quel che si vuole non è criticare ma reprimere le cose cambiano.

Naturalmente, condivido e sottoscrivo. Chissà se ne prossimi giorni la «cultura laica» europea, in coro, farà sentire la sua voce su questa materia scivolosa.

Update 29/09/06, ore 13,00:
Leggo soltanto ora, su Affari Italiani, che il cancelliere tedesco Angela Merkel

ha definito "inaccettabile" la decisione della "Deutsche Oper" di Berlino di togliere dal cartellone l'"Idomeneo, re di Creta", di Wolfgang Amadeus Mozart, per timore di irritare la suscettibilita' islamica con la scena della testa mozzata di Maometto. In un'intervista al quotidiano "Neue Presse" di Hannover, il cancelliere tedesco ha spiegato che "l'autocensura dettata dalla paura non e' accettabile".
"Dobbiamo fare attenzione a non indietreggiare sempre di più davanti alla paura di fondamentalisti violenti", ha avvertito. Per la Merkel "un'autolimitazione e' ammissibile solo nel quadro di un autentico, totale e non violento dialogo delle culture".
Anche il borgomastro di Berlino, Klaus Wowereit (Spd) ha dichiarato che "una volontaria autolimitazione offre a quanti combattono i nostri valori" il regalo di "una vittoria anticipata". Il ministro dell'Interno bavarese, Guenther Beckstein (Csu) vi legge "la triste conferma che le agitazioni islamistico fondamentaliste contro la liberta' di opinione hanno gia' raggiunto il loro effetto nella nostra societa'".


3 comments:

  1. Già. Immagina le risate, se ci si sognasse di chiedere a Ryiad la costruzione del Ponte sullo Stretto, a titolo riparazione per l'invasione araba della Sicilia nell'800d.c.
    E allora perchè noi non si ride, quando ci parlano di crociate?
    ciao, Abr

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  2. Quello che lascia più sconcertati non è nemmeno che cosa si dice (nonostante la gravità delle affermazioni), ma chi lo dice.

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  3. Cinicamente parlando, basterebbe farsi esplodere "in privato," ma poi si sa come vanno queste cose ...

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