November 28, 2006

Fuga verso la Mole?

Non è il capo della redazione romana di Libero, Fausto Carioti, ma il blogger che risponde alle medesime generalità—e poi qualcuno si lamenta dei giornalisti che bloggano!—a farci omaggio di un’informazione piuttosto interessante: che al manifesto, anche dopo la fuoriuscita di Riccardo Barenghi-Jena (emigrato a La Stampa), c’è ancora qualcuno che talvolta anche delle persone (come dire?) terra-terra riescono a leggere e ad apprezzare. Tenersi forte please, perché si tratta nientemeno che di quell'intellettualone di Valentino Parlato, il quale stavolta l’ha proprio azzeccata riconoscendo che l’Unione altro non è se non “il parassita di Berlusconi” e campa sulla paura che il Cavaliere possa prendersi la rivincita. E che, in buona sostanza,

se Berlusconi non fosse sopravvissuto al suo mancamento l’Unione sarebbe al disastro, il suo collante si sarebbe sciolto e tutti i suoi componenti, grandi e piccoli, non saprebbero più che strada prendere, che cosa proporre, con chi governare e, soprattutto, governare per cosa.

Parole sante, mi pare. Resta però un dubbio: adesso dobbiamo aspettarci che anche Parlato si trasferisca armi e bagagli sotto la Mole Antonelliana?

4 comments:

  1. Non sottovalutare il collante che e' la gestione del potere...

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  2. Si tratta solo di fedeltà ai loro sacrosanti principi sinistri:
    - farsi mantenera dagli altri
    - attribuire agli altri la colpa della proprie miserie e della proprie inettitudini.
    Il disastro incomincia quando gli altri scompaiono o sono costretti ad aggregarsi al sinistrume per sopravvivere.

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  3. Peccato che quella "sacrosanta fedeltà" sia intesa ad usum delphini, cioè che non valga più (come non si stanca di denunciare Christopher Hitchens, ad esempio) quando sono in gioco i diritti di coloro che sono oppressi da dittature sanguinarie (rosse o nazistoidi come quella di Saddam) e dai vari islamfascismi, fondamentalismi, ecc. in circolazione.

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  4. Leggendo il blog di Carioti ho esattamente pensato le stesse cose. E' indubbio che comunque un minimo di onestà intellettuale l'ahnno dimostrata. Meglio quel poco che nulla. Io non mi sarei aspettato neanche quel "poco" a dir la verità.

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