August 19, 2006

Oriente/Occidente

Il post di ieri su Europa/America mi ha ricordato una quantità di letture e suggestioni, di itinerari seguiti in passato, e di non secondaria importanza nella formazione del mio “bagaglio culturale” (espressione che mi piace poco, ma non sono riuscito a trovarne una altrettanto sintetica). Il concetto di Occidente, in opposizione/integrazione con quello di Oriente, si staglia all’orizzonte come un Everest ogni qualvolta mi imbatto in analisi tese a far emergere la sostanza nascosta dei conflitti epocali, delle sfide globali e via con le metafore e le locuzioni più à la page.

Io sono uno che ama l’America, ma nel contempo ha scoperto e adorato l’Oriente—passando attraverso Schopenhauer prima e, dopo, l’amatissimo Hermann Hesse, senza dimenticare Kerouac—fino ad assaporare autori e testi che a citarli si rischia di fare la figura dell’eccentrico e dell’esibizionista, cosa che veramente mi dà fastidio. Non parlo naturalmente di Rabindranath Tagore, tanto da me prediletto quanto ben conosciuto ed apprezzato ovunque e da una strage di lettori. E neanche mi riferisco al Bagavad-Gita o alle Upanishad, no, parlo di autori arabi o cinesi i cui nomi non so neppure trascriverli a memoria, tanto sono improbabili per le nostre orecchie.

Tutto questo avrebbe fatto di me, forse, un essere intellettualmente “schizofrenico” se non avessi sempre saputo che Gesè e Platone—che dell’Occidente sono i padri nobili—sono in realtà più “orientali” che “occidentali” sotto più punti di vista, o se non avessi scoperto anche quel “vagabondo del Dharma” che è stato Ralph Waldo Emerson (il link porta al sito che gli ho dedicato), americano e orientalista di grande finezza e sapienza. E che è unanimemente considerato il pensatore e poeta che maggiormente ha delineato i tratti caratteristici della cultura e dello spirito americani.

Insomma, io sto nel mezzo. Per questo presto molta attenzione a quello che scrive e dice lo storico Franco Cardini, uno che con gli States non c’è andato con la mano leggera negli ultimi tempi. Morale della favola, ho scovato nell’ultimo numero di Golem una riflessione del Nostro che merita una lettura attenta e meditata: Il nemico dell’Occidente. Un concetto ambiguo e dinamico.

[Questo post è stato pubblicato per la prima volta su windrosehotel.ilcannocchiale.it il 5 giugno 2003]

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